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KEROUAC: LIBRO DEL RISVEGLIO & SOME OF THE DHARMA


Jack trascorre la fine del 1953 a New York in solitudine, dopo che Ginsberg e Burroughs partono per il centro America. Nel gennaio 1954 si interessa al Buddhismo, di cui Ginsberg gli ha parlato la primavera precedente. Si trasferisce a San Josè nella nuova casa di Neal e Carolyn Cassady e trascorre febbraio nella biblioteca cittadina, immerso nei testi buddhisti. Per la fine del mese ha un centinaio di pagine di appunti battuti a macchina: è il primo corpus di Some Of The Dharma. Rimane da Neal fino a fine marzo ma poi si accentuano le solite tensioni tra di loro, così parte alla volta di San Francisco (dove alloggia in un alberghetto squallido scrivendo San Francisco Blues).
Dopo alcuni pellegrinaggi estivi, a fine anno è di nuovo a New York e di nuovo avvilito. Lì prosegue il lavoro di Some Of The Dharma ampliandolo con un diario dei suoi stati d'animo e con traduzioni di testi buddhisti. Poi, nella primavera 1955 se ne va dalla sorella Nin in North Carolina. Si può dire che Jack è nel pieno del momento buddhista. A questo punto Some Of The Dharma ha già raggiunto diverse centinaia di pagine, ordinate in modo preciso all'interno di un raccoglitore. È qui che Jack sviluppa separatamente una vera e propria biografia del Buddha intitolata Wake Up - Life Of Buddha.
Wake Up è il Libro del risveglio, pubblicato per la prima volta in occasione del 40° dalla morte dello scrittore di Lowell (Some Of The Dharma, invece, non ha mai visto pubblicazioni italiane). Era indispensabile la digressione storica per contestualizzare questo particolarissimo testo nella vita di Jack Kerouac. Se di primo acchito potrebbe sembrare che il suo interesse verso il buddhismo sia un fenomeno momentaneo, destinato a non avere seguito, in realtà si tratta di una rivelazione importantissima, che avrà sempre pesanti ripercussioni su di lui, anche quando (verso la fine degli anni 50) il suo credo inizierà a vacillare, minato più che altro dai colpi inferti dalla celebrità, dalla bottiglia e dal conseguente malessere psico-fisico. Il buddhismo introduce nella vita di Jack un altro elemento religioso, una nuova, potente fede che si affianca a quella verso la natura (che traspare molto chiaramente dai suoi scritti) e a quella cattolica (retaggio della madre). Con il buddhismo, così come con gli altri credi, Jack tenta di giungere a delle risposte e alla salvezza.
Come inedito di anniversario, Wake Up non si rivolge certo al grande pubblico: è davvero un libro solo per fedeli seguaci, oppure per i praticanti buddhisti. La ragione è presto detta: è esattamente ciò che dice di essere, la storia della vita del Buddha come persona, la sua ricerca verso la via dell’illuminazione. A tutti gli effetti è il Vangelo buddhista, ma è anche una storia piena di una magia da fiaba orientale. La scrittura di Kerouac è fluida come non mai, accessibile, convenzionale, ma pur sempre ricca perché adorna le parti prese a piè pari dai testi buddhisti di riferimento con descrizioni e immagini personali.
Le prime pagine sono affidate all’introduzione di un professore di studi buddhisti, il quale spiega l’importanza di questo testo per Kerouac e come dal testo trapeli la sua personalissima visione delle pratiche buddhiste, non convenzionali, e la sua ricchezza nell’uso dei termini.


“Colui il quale, per trovare felicità, maltratta o uccide creature che anelano anch’esse alla felicità, non troverà alcuna felicità dopo la morte.
Un uomo non è religioso perché fa del male alle creature viventi; giacché è per la sua pietà verso ogni creatura vivente che un uomo viene considerato religioso.
Perché mai dovremmo cercare scampo alla sofferenza infliggendola al prossimo?
Soltanto se riuscirete a controllare la vostra mente al punto che il semplice pensiero di uccidere e maltrattare vi risulti ripugnante ed estraneo, soltanto allora potrete liberarvi dai ceppi della sofferenza.
[…] Come può un uomo religioso, che spera di diventare un salvatore del prossimo, guadagnarsi una vita su questa terra o nell’aldilà a scapito della carne di altri esseri senzienti?”
Jack Kerouac, Libro del risveglio



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