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KEROUAC BLUES: LE POESIE BEAT



La poesia libera è una parte fondamentale della scena Beat che ha visto per protagonisti Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Gregory Corso, William Burroughs, Lawrence Ferlinghetti e altri. Proprio come la loro prosa, anche la poesia Beat trascende le regole classiche prendendo invece spunto dai ritmi del jazz e del bebop, e più in generale dallo stream of consciousness, un libero flusso di coscienza. Kerouac, noto come scrittore di romanzi o comunque di prosa, è stato anche poeta. In effetti tutta la prosa kerouachiana contiene della poesia in varie forme (come l'haiku) idonee a esprimere la sensazione e la verità di un momento. Prosa e poesia quindi si intrecciano senza una vera e propria linea di confine. Tuttavia Jack scrisse versi durante tutta la sua vita e v'è tutta una parte della sua bibliografia costituita da raccolte di poesie. Alcune (le più lodevoli) sono concepite dallo stesso Jack, altre sono assemblaggi successivi.

San Francisco Blues
San Francisco Blues è la prima tra queste opere e risale a uno dei momenti più intensi e produttivi nella vita di Jack. Alla fine di gennaio 1954 si trasferisce da Neal Cassidy a San Francisco per due mesi, durante i quali si interessa al buddhismo, scrivendo appunti a riguardo. A fine marzo, in seguito alle solite tensioni tra lui e Neal, Jack si sposta in un hotel a San Francisco. Qui scrive San Francisco Blues, il suo primo tentativo di concepire un volume in versi e, di certo, uno dei più genuini e forti anche riletti oggi. Stando a ciò che sappiamo, lavora seduto su una sedia a dondolo guardando i barboni e le prostitute dalla finestra. Nelle poesie appaiono superficialmente degli elementi che rivelano il suo neonato credo buddhista. A metà aprile Jack è di nuovo a New York, e all'inizio dell'estate ribatte a macchina il manoscritto.
Oggi San Francisco Blues è reperibile all'interno della raccolta di poesie Libro dei blues.

Mexico City Blues
Nell'agosto 1955, dopo l'accettazione di Sulla strada da parte dell'editore, Jack va a Città del Messico con l'idea di raggiungere William Burroughs, ma questi non abita più lì. Al suo posto c'è il suo amico William Garver, che Jack inizia a frequentare: mentre Garver parla, Jack scrive poesie proseguendo così le “meditazioni sensoriali” iniziate l'anno prima con San Francisco Blues. In tre settimane compone Mexico City Blues, un testo fortemente legato al jazz che, come il precedente, esiste per esprimere le sensazioni colte nel momento in cui Jack osserva e dà vita ai versi, naturalmente senza seguire alcuna regola della poesia tradizionale.


Libro dei blues (Book of Blues)
Uscito postumo nel 1995, il manoscritto originale di Book Of Blues è stato preparato da Kerouac (ma in seguito alcune poesie sono state modificate per altre pubblicazioni). Il volume riunisce vari momenti poetici:
- San Francisco Blues – 1954 (vedi sopra)
- Richmond Hill Blues – settembre 1953, Richmond Hill, New York
- Bowery Blues – 29 marzo 1955
- McDougal Street Blues – 26 giugno 1955
- Desolation Blues – agosto 1956, Desolation Peak, Washington
- Orizaba 210 Blues – autunno 1956, Città del Messico
- Orlanda Blues – luglio 1957-febbraio 1958, Orlando, Florida
- Cerrada Medellin Blues – giugno-luglio 1961, Messico

L’Ultimo Hotel e altre poesie (Pomes All Sizes)
A Long Island, New York, tra il 1958 e il 1959, dopo aver concluso I Vagabondi del Dharma, Jack batte a macchina manoscritti e taccuini scritti nel corso degli anni precedenti. Mette così insieme parte di questa raccolta, che verrà pubblicata postuma con l'aggiunta di testi fino al 1965.

Poesie Beat (Scattered Poems)
Volume postumo, una selezione di inediti che coprono l'intera vita dello scrittore curata dalla biografa Ann Charters. Alcune composizioni sono di altri autori Beat o scritte a più mani. Purtroppo di interessante e fine c'è davvero poco: sembra più un tentativo di raschiare il fondo del barile della produzione poetica di Kerouac proponendo anche i tentativi malriusciti, inclusa una serie di “poesie” incentrate su oscenità e volgarità sulle quali il meno che si possa dire è che lasciano il tempo che trovano.



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