mattbriar

NUOVE ETEROTOPIE: ANTOLOGIA DEL CONNETTIVISMO ITALIANO


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Nuove Eterotopie rappresenta la coralità delle voci italiane legate al movimento connettivista. Più che movimento, a leggere questa antologia davvero variegata per stili, temi e sapori narrativi, viene naturale parlare di ispirazione. Il connettivismo non è limitato a un genere, né può essere definito da uno stile o una tematica particolare: sempre che sia davvero definibile, costituisce proprio l'esplorazione delle connessioni (gli interstizi, come vengono definiti nell'introduzione al volume) e di una molteplicità di approcci che vuole essere di proposito caleidoscopica e inclassificabile. Anche all'interno dello stesso racconto possiamo trovare influenze weird, noir, di fantascienza new wave e classica, e del fantastico avventuroso ottocentesco (non a caso il primo racconto omaggia Verne e gli altri scrittori di quel periodo).
Impossibile e ingiusto, perciò, recensire un'antologia come questa: a seconda delle inclinazioni di ciascuno, ci saranno racconti che più di altri prendono forma davanti agli occhi e restano scolpiti nella memoria. La forza d'insieme è impressionante: ci troviamo di fronte a una narrativa non “facile”, al contrario complessa, articolata, sperimentale, ma sempre piacevole alla lettura. Una letteratura densa: credo che "densa" sia l'unico aggettivo che azzecchi l'intento connettivista. La densità regna sovrana in Nuove Eterotopie: alle trame si preferiscono le speculazioni sulle possibilità presenti e future (e perché no, anche possibilità inesplorate del passato), ogni voce di questo bel coro si pone delle domande non banali senza millantare risposte assolute, ed è questa la cosa che conta di più nella narrativa.
L'antologia, edita da Delos, è stata curata da Sandro Battisti e Giovanni De Matteo (fondatori del movimento connettivista insieme a Marco Milani) e racchiude 16 racconti di altrettanti autori. Alla coralità italiana si aggiunge Bruce Sterling, ospite di una certa rilevanza (!) che arricchisce Nuove Eterotopie con un suo racconto lungo, inedito e ambientato in un'Italia futura, che nei suoi risvolti fortemente umanistici gioca proprio con i significati del termine connettivismo ma anche con il topos più classico della fantascienza: il robot.

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