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I MONDI PERDUTI DI CLARK ASHTON SMITH



Scrittore gotico poco noto al grande pubblico, Clark Ashton Smith è un contemporaneo di H.P. Lovecraft con il quale condivide l'amore per la letteratura del terrore. Insieme a Lovecraft e Robert E. Howard (autore del ciclo Conan il Barbaro) è stato tra i nomi più celebri della storica rivista Weird Tales, che ne ha decretato l'ingresso nel pantheon del fantastico d'inizio secolo. Tuttavia, mentre di Lovecraft resta una massiccia eredità dovuta alla potente mitologia da lui inventata (Cthulhu), non è facile incontrare Smith se non si approfondisce la letteratura gotica tra Ottocento e Novecento andando a recuperare vecchi e polverosi volumi. L'occasione di ricordare Smith nasce dalla recente uscita per Mondadori di Atlantide e i mondi perduti, un tomo retrospettivo con vari cicli di racconti che costituisce l'unica ristampa di opere smithiane reperibile oggi con facilità.
Sembra che le vite di questi scrittori del macabro debbano sempre essere difficili e segnate da malattie e incubi, come per giustificare la loro produzione. Smith non fa eccezione. Nato il 13 gennaio 1893 in California, dove vivrà per sempre, sin da bambino soffre di disturbi psicologici che gli impediscono di affrontare gli estranei, e per questa ragione la sua educazione si svolge tra le mura domestiche. Legge molto, compresi interi dizionari e l'Encicopedia Britannica, e studia lingue antiche, affascinato dal linguaggio. Legge i poemi di Poe, che esercitano una certa influenza su di lui insieme alle fiabe dei Grimm e altri racconti arabi e orientali.
Comincia a scrivere all’età di 11 anni e il suo primo, breve romanzo d'avventura si fa risalire a 14 anni. A 17 anni riesce a vendere alcuni racconti alla rivista Black Cat. Anche la poesia è (e resterà sempre) un grande interesse per Smith, grazie all'influenza e amicizia di George Sterling e all'ispirazione tratta da Baudelaire. A 19 anni pubblica il suo primo volume di poesie, The Star-Treader and Other Poems, su cui ha buoni riscontri. Purtroppo la sua produzione si fa intermittente negli anni a seguire a causa di problemi di salute. In questo periodo tuttavia entra nella cerchia dei corrispondenti di H.P. Lovecraft. È lo stesso Lovecraft più avanti a scrivergli una lettera d'ammirazione, dopo la pubblicazione del poema The Hashish Eater (Il mangiatore di oppio). I due manterranno una duratura amicizia di penna sebbene non si incontreranno mai di persona. La salute e la produzione di Smith si riassestano nel 1929, quando ha inizio un periodo molto prolifico e intenso dal punto di vista narrativo. Entro il 1934 partorisce più di cento racconti che si muovono tra horror, gotico, soprannaturale e weird, fondendo insieme mito, magia, negromanzia, occultismo, orrori postmoderni, e traggono molta ispirazione dagli incubi di cui Smith soffriva da ragazzo nei momenti di crisi.


Le sue opere sono riconducibili ad alcuni cicli: Poseidonis, Averoigne, Zothique, Xiccarph, Marte e Hyperborea (quest'ultimo più vicino ai miti di Cthulhu di Lovecraft). Gli elementi principali del suo immaginario sono magia e negromanzia: storie di incantesimi e poteri occulti ambientate in terre d'ispirazione mitologica e medievale, a volte più simili a fiabe o racconti folkloristici medievali (predominanti nel ciclo di Averoigne), altre volte improntati su temi più oscuri (demoni, bellissime e fatali incantatrici, stregoneria, morte e aldilà, più marcati nel ciclo di Zothique). Scenari che in epoca recente hanno fatto la fortuna di giochi di ruolo e videogames e che possiamo accostare a varie declinazioni del fantasy (quello dark, quello cavalleresco, quello eroico, ecc). In questo senso il corpus di racconti risulta più variegato di quello dell'amico Lovecraft, ma anche privo di quella portata cosmologica che ha reso Lovecraft un innovatore. L'amore per lingue e linguaggio porta Smith a utilizzare un lessico ricco sin dalle sue prime produzioni, oltre a scrivere componimenti poetici. Ha dichiarato: “Il mio obiettivo consapevole è di ingannare il lettore nel fargli accettare l'impossibile, o una serie di cose impossibili, grazie a una sorta di magia nera verbale, per realizzare la quale utilizzo una prosa ritmata, metafora, similitudine, timbro, contrappunto e altre risorse stilistiche, come una sorta di incantesimo”.
Dal 1935 una serie di perdite segnano Smith al punto da abbandonare la narrativa: muoiono prima i genitori, poi Lovecraft e Howard. Da questo momento in poi si dedica alla poesia e alla scultura; anche in quest'ultima ricorrono le creature e le visioni che hanno segnato i suoi racconti. Solo a 61 anni, nel 1954 e dopo aver già subito un attacco di cuore, si sposa con una donna divorziata madre di tre figli. Muore nel 1961 dopo altri aggravi di salute. Oggi l'eredità letteraria di Smith e la gestione delle ristampe/traduzioni dei testi è gestita con cura dai suoi discendenti.


Il volume Atlantide e i mondi perduti, edito l'anno scorso da Mondadori, propone un vasto corpus di quattro cicli (mancano quelli di Marte e di Hyperborea). L'antologia è davvero ricca e ben curata, con una presentazione di Giuseppe Lippi e note storiche a ogni racconto. Questo il contenuto:

Atlantide
Da una lettera / L’ultimo incantesimo / Viaggio a Sfanomoë / La doppia ombra / Un vino di Atlantide / La morte di Malygris / Tolometh (poesia) / Atlantis (poesia)

Averoigne
La fine della storia / Il satiro / Appuntamento in Averoigne / Lo scultore di mostri / Le mandragore / La Bestia di Averoigne / La santità di Azédarac / Il colosso di Ylourgne / La scoperta di Venere / La Madre dei Rospi / L’incantatrice di Sylaire / Averoigne

Zothique
Zothique (poesia) / L’impero dei negromanti / L’Isola dei Torturatori / Il viaggio di re Euvoran / Tessitore nella cripta / Il frutto della tomba / Le stregonerie di Ulua / Il dio dei cadaveri / Xeethra / L’idolo oscuro / L’ultimo geroglifico / L’abate nero di Puthuum / I negromanti di Naat / La morte di Ilalotha / Il giardino di Adompha / Il signore dei granchi / Morthylla / I morti ti faran cornuto / Forme di pietra  / Il nemico di Mandor

Xiccarph
Il labirinto dell’incantatore / Le donne-fiore





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