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SIMAK: STORIE DI PIONIERI LUNARI E MACCHINE INTELLIGENTI



Negli ultimi anni Urania Collezione ha pubblicato un paio di testi di Clifford D. Simak dandomi così il pretesto per continuare a leggere le opere di questo incredibile scrittore, che ho conosciuto alcuni anni fa (vedi tutti i post precedenti elencati in fondo). Va detto che in Italia è un autore che non si trova facilmente e, tolte le opere pubblicate da Elara fino a una decina di anni fa (poi ha interrotto inspiegabilmente la collana), occorre procurarsi vecchissimi numeri di Urania per poterlo leggere (o cercare ebook in rete... qualcosa si trova).
All’ombra di Tycho è un racconto lungo (80 pagine circa) che si discosta parecchio dalla produzione simakiana del tempo (1960) e purtroppo è un’opera minore. Il solo aspetto interessante è che Simak traspone sulla Luna la sua tipica ambientazione rurale: la Luna sembra infatti una colonia agricola, con i fattori sopra i loro “trattori lunari”, preoccupati del loro raccolto di licheni. Chris, un agricoltore, viene convinto da due nuove e fortuite conoscenze, Amelia e Brill, a tentare l’esplorazione del cratere Tycho, luogo di mistero da cui tutti vogliono stare lontani. “Eravamo in tre, pensavo, e ciascuno di noi stava per scendere laggiù spinto da una ragione differente”, si dice a un certo punto. Per Brill, uno scienziato, è l’occasione di scoprire cosa nasconde il cratere, forse dei cristalli speciali; Amelia vuole la verità sulla missione nella quale tempo prima è scomparso suo fratello.
L'inizio da novella allegorica (la rivisitazione futuristica dei pionieri americani, la colonizzazione e la corsa all’oro, dove all'oro si sostituiscono i licheni) lascia presto il passo all’azione e a un mistero che ha del potenziale ma che però non riesce coinvolgere, probabilmente perché trattato in modo veloce e superficiale in così poche pagine. Alla fine il tutto è piuttosto includente.
I racconti di Simak inclusi nel volume di Urania Collezione in seguito a All'ombra di Tycho sono più interessanti. Tre sono mediamente lunghi e hanno una tematica comune: Operazione Stinky e Lulu parlano di macchine intelligenti, nel primo caso capaci di autoriprodursi e rendersi perciò indipendenti dagli esseri umani, nel secondo caso capaci di innamorarsi. In effetti Lulu, l'intelligenza artificiale che dà il titolo al racconto, tiene in ostaggio una navicella spaziale e il suo equipaggio perché è innamorata di loro e non è disposta a separarsene.
Copia Carbone, il migliore tra i testi offerti dal volume (personalmente uno dei più avvincenti racconti sci-fi mai letti), ironizza invece sul materialismo imperante nel nostro vivere (tanto più negli anni del boom economico americano vissuti da Simak) tramite l'escamotage di un intervento alieno che apre grandiose possibilità ai terrestri ma che, ahinoi, è oggetto di una eclatante svista cosmica e viene revocata.
In tutti questi racconti sono evidenti le riflessioni sulle debolezze dell'uomo moderno, la sua immaturità nei confronti delle frontiere tecnologiche e spaziali, la sua incapacità di gestire il "diverso". Simak scrive con un sottofondo di pungente ironia e, leggendo queste brevi storie, le grandiose e ottimistiche possibilità che l'autore suggeriva in L'anello intorno al sole, Oltre l'invisibile e altri testi sembrano sogni irraggiungibili, pure utopie.

All'ombra di Tycho

 Altri racconti del volume


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