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KEROUAC: LA SCRITTURA DELL'ETERNITA' DORATA


Gary Snyder

L'uomo paleolitico aspettava in
caverne di comprendere la propria esistenza,
e cacciava; i moderni aspettano in abbellite
dimore cercando di dimenticare morte e vita. Noi
aspettiamo di comprendere che questa è la
dorata eternità.
Jack Kerouac, La scrittura dell'eternità dorata

Nel settembre 1955, dopo essere stato a Città del Messico, Kerouac si sposta in California da Allen Ginsberg e Gary Snyder, un guru buddhista che conduce una vita che si può considerare premonitrice dello stile hippie, e che avrà un certo impatto su Jack, introducendolo per esempio alla poesia giapponese haiku. Nell'aprile 1956, Jack torna in California e trascorre alcuni mesi (fino a giugno) con Snyder nel suo cottage a Mill Valley. In questa occasione, Snyder suggerisce a Jack – che si trova nel pieno del credo buddhista – di scrivere un sutra, ovvero un sermone. Il risultato è La scrittura dell'eternità dorata, scritto di getto in quei giorni di permanenza da Snyder.
“Rivedevo attentamente a matita tutto quanto, perché era un testo sacro. Non avevo il diritto di essere spontaneo”, spiega Jack in un'intervista di Ann Charters riportata nell'introduzione dell'edizione Oscar Mondadori. Nel sutra emergono alcune delle tematiche buddhiste: la nascita e la vita viste come sofferenza, “tutto quanto è vacuità”, o meglio è “dorata eternità”. Jack gioca con gli opposti e i paradossi, accosta in modo naturale e spontaneo le figure buddhiste a quelle cristiane (sempre consapevole del contesto cattolico nel quale è nato e cresciuto) e persino nativo-americane. Ci parla, in definitiva, della sua ricerca dell'illuminazione, della salvezza: che è la ragione per cui ha abbracciato il credo buddhista, laddove le strade tentate prima si sono rivelate fallimentari (purtroppo però anche questa si rivelerà tale).
Testo chiave del periodo ma libro di secondo piano nel corpus dei romanzi kerouachiani, L'eternità dorata risulta piacevole, chiaro, stimolante e meditativo, centrando i suoi obiettivi. Jack in fondo ci dà ancora una volta un esempio di stream of consciousness sotto le mentite spoglie del sutra, in un momento di armonia e pace mentale, di ricerca interiore e ottimismo. Ci parla del momento presente, dell'inesistenza del passato e del futuro: il significato è nell'istante della percezione. Mentre leggiamo L'eternità dorata comprendiamo che il sutra è effimero e vive per il momento stesso in cui nasce.

Quanto hai compreso questa scrittura, gettala
via. Se non riesci a comprendere questa scrittura,
gettala via. Insisto che tu debba essere libero.

Jack Kerouac, La scrittura dell'eternità dorata


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